Come La Moda D’avanguardia Sta Reinventando L’abito Da Lavoro

Posted on Jun 2, 2025 in Political Dress Code

Il guardaroba business moderno assomiglia sempre meno a un completo a due pezzi e diventa sempre più parte integrante dell’espressione visiva. Gli stilisti all’avanguardia non si limitano alla domanda “cosa è appropriato indossare in ufficio”, ma ne pongono un’altra: “cosa dice di una persona lo stile da ufficio?”

Attraverso il taglio, le dimensioni, il colore, la trama e l’assurdo, esplorano il potere, la gerarchia, la tensione tra il personale e l’istituzionale. Le loro soluzioni possono sembrare provocatorie, ma in realtà sono una sottile analisi del codice sociale dell’abbigliamento. Di seguito sono presentati cinque marchi che stanno costruendo un’alternativa al classico e creando un linguaggio completamente nuovo per la moda business.

Balenciaga

Oggi, sotto la guida di Demna, Balenciaga non è solo una casa di moda, ma un commento sociale avvolto in orli tagliati e maniche allungate. Demna decostruisce il silhouette borghese, trasformando l’abito in una metafora della pressione, dello status, della maschera. È un marchio che parla il linguaggio dell’esagerazione: spalle eccessive, colletti rigidi, severità iperbolica. Balenciaga è la cultura aziendale sotto steroidi, portata all’estremo.

Nell’ambito dello stile business, il marchio propone silhouette che rimandano alla classicità, ma come se fossero state rovinate dal tempo, dalla pressione e dal contesto. Giacche voluminose, maniche volutamente lunghe, tessuti pesanti che ricordano l’armatura. Tutto sembra volutamente pesante e dominante. Sono abiti che non si indossano semplicemente per lavorare, ma per fare impressione, a volte persino per incutere timore. Balenciaga trasforma il codice di abbigliamento da ufficio in un palcoscenico dove il potere viene dimostrato attraverso la distorsione della norma.

JW Anderson

Jonathan Anderson è uno di quei designer che non temono l’intellettualità. Le sue collezioni sono spesso frammentarie, volutamente prive di simmetria, giocano con la forma e i riferimenti culturali, in equilibrio tra minimalismo e teatralità. Anderson lavora all’incrocio tra artigianato, ironia e architettura, distruggendo costantemente le idee convenzionali su come dovrebbe essere il silhouette alla moda.

La sua reinterpretazione dello stile business si basa sull’intervento: la classica camicia viene improvvisamente drappeggiata, il gilet da ufficio diventa quasi una scultura e l’abito appare in nylon con un effetto di pieghe di plastica. Anderson non rinuncia agli elementi riconoscibili dell’ufficio, ma li complica. I suoi look sottolineano l’idea che essere professionisti non significa essere invisibili. È uno stile per chi pensa fuori dagli schemi, ma rispetta la struttura.

Thom Browne

Thom Browne è partito dall’idea dell’abito da ufficio americano degli anni ’60 e l’ha portata all’estremo. Il suo linguaggio stilistico è una ripetizione del rigore: giacche corte, pantaloni accorciati, colori sobri. Brown è quasi un ortodosso nel mondo dell’avanguardia, ma la sua coerenza si trasforma in uno strumento di reinterpretazione. Crea la forma come fissazione della norma, in modo così rigido da diventare teatro.

In chiave business, il suo approccio si manifesta nella geometria precisa, nella disciplina del colore, nella ripetitività delle silhouette. Gli elementi accorciati sottolineano la tensione tra formalità e fisicità: caviglie e polsi come casualità e sincerità. Ha creato una nuova uniforme per chi vuole essere prevedibile, ma secondo le proprie regole. Il suo stile è una protesta con la schiena dritta e la piega perfetta.

Comme des Garçons

Rei Kawakubo non è mai stata una stilista nel senso classico del termine. Esplora le forme e i vuoti, lavora con l’idea della distruzione come forma di costruttivismo. I suoi capi spesso mettono a disagio: sono ingombranti, multistrato, strutturalmente instabili. Comme des Garçons non è un marchio che punta alla bellezza, ma all’espressione. L’abbigliamento diventa veicolo di un concetto, non un ornamento.

Nel contesto dello stile da ufficio, Kawakubo propone soluzioni quasi anti-ideali. Una giacca — con colletto storto, una gonna — con l’asse spostato, una camicia — con un livello di tessuto in più. Tutto è intenzionalmente “sbagliato”, per distruggere l’automatismo dell’abbigliamento professionale. Non è un guardaroba per uffici con dress code, è un manifesto per chi lavora dentro la struttura e contro di essa allo stesso tempo. Indossare tali abiti è simile al gioco in nuovi casino non AAMS — insolito e stimolante, valuti continuamente i rischi, ma alla fine scopri che ne è valsa la pena.

Rick Owens

Rick Owens è un filosofo del minimalismo oscuro. Il suo stile è architettura, luce e ombra, metallo freddo contro il corpo vivo. Costruisce i vestiti come se fossero edifici: angoli netti, monocromia, texture di cemento o pelle. Non è moda da passerella, è abbigliamento per uno status. I suoi abiti sono come armature cibernetiche in un mondo di luci da ufficio stanche.

Il suo modo di interpretare lo stile business è il colore nero, le linee rigorose, l’assenza di decorazioni. Giacche con spalle appuntite, pantaloni a vita alta, lunghi gilet sopra camicie lisce. Owens rende il look da ufficio aggressivo e quasi futuristico. È la scelta giusta per chi vuole apparire funzionale e pensare in modo sistematico. La sua moda business è una tecnica di sopravvivenza.